STEPHEN HAWKING – AI CONFINI DELL’UNIVERSO

Scheda artistica

“Stephen Hawking nacque l’8 gennaio 1942, esattamente trecento anni dopo la morte di Galileo. Credo però che quel giorno siano nati più o meno altri duecentomila bambini ma non so se qualcuno di loro si sia poi interessato di astronomia.”

Così incomincia la nostra narrazione della vita di questo uomo straordinario, riprendendo le stesse sue parole, scritte con ironia nella sua unica autobiografia pubblicata, “Breve storia della mia vita”.

Astrofisico e scienziato, è diventato un’icona della fisica moderna, per le sue scoperte e per come ha vissuto la sua vita, con una mente sempre più predominante in un corpo sempre più assente.

La drammaturgia, che riprende la sua autobiografia e le sue parole di interviste e conferenze, delinea un uomo che ha vissuto in modo pieno e soddisfacente e che ha creduto fortemente che le persone dovrebbero concentrarsi sulle cose che possono fare e non rammaricarsi di quelle che non possono fare. Nel suo caso, è riuscito a fare la maggior parte delle cose che desiderava. Ha viaggiato molto. Ha visitato l’Unione Sovietica sette volte. Sei volte in Giappone, tre volte in Cina, e in ogni continente, Antartide compresa. Ha conosciuto i presidenti della Corea del Sud, della Cina, dell’India, dell’Irlanda, del Cile e degli Stati Uniti. Ha tenuto conferenze nella Grande Sala del Popolo a Pechino e alla Casa Bianca, è stato ricevuto dal Papa. E’ stato sotto la superficie del mare a bordo di un sottomarino, in mongolfiera e su un volo a gravità zero, e aveva una prenotazione per andare nello spazio con la Virgin Galactic. Sì, nello spazio, tanto immaginato e studiato! Le sue prime ricerche dimostrarono che la relatività generale classica cessava di valere in corrispondenza delle singolarità nel big bang e nei buchi neri. Il suo lavoro successivo ha mostrato come la teoria quantistica possa predire ciò che accade all’inizio e alla fine del tempo.

La scenografia teatrale prevede uno spazio in cui Stephen è presente, una poltrona, dei vestiti in cui l’attore in scena entra ed esce per aprire e chiudere lo spettacolo, dando una presenza visiva.

Su un’installazione di tulle vengono proiettate immagini dello spazio (raccolte dal telescopio Hubble) e fotografie della vita di Stephen, oltre a video montati con immagini suggestive dello scienziato e dei luoghi della sua vita e della ricerca scientifica.

“È stato bellissimo essere vivo e fare ricerca in fisica teorica. Sono felice se ho contribuito ad accrescere un poco la nostra comprensione dell’universo. L’importante è non smettere mai di cercare, mettersi dalla parte della verità, è la sua ricerca che ci spinge ad essere migliori. Anche questo è amore, l’amore per la verità, l’amore per la libertà, l’amore per l’umanità, l’amore per tutto quello verso cui crediamo e a cui vogliamo tendere. L’amore che fa crescere il nostro spirito e ci rende migliori ogni giorno.” (Stephen Hawking)

Stephen Hawking è morto il 14 marzo 2018, aveva 76 anni, e aveva una prenotazione ancora aperta della Virgin Galactic per andare nello spazio. Ci interessa raccontare l’uomo, il genio, l’infinito, l’origine della tensione che porta a vivere oltre ogni limite nell’atto continuo di amore per la vita che tende a migliorarci.

Lo spettacolo è adatto a tutti, indicato per le scuole superiori.
Di e con Alessandro Stellacci e Francesca Magistroni
Regia di Alessandro Stellacci Produzione Il Mosaiko Teatro
Durata: 55 minuti circa